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Studio di Psicologia e Psicoterapia
 
Il Rapporto
tra fratelli
fratelli
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La famiglia rappresenta per il bambino il primo contesto di scambio e di condivisione grazie al quale, sentendosi sostenuto, potrà poi interagire con il mondo esterno.

La relazione tra fratelli, secondo Minuchin, celebre pediatra e psicoterapeuta, può essere considerata come “un primo laboratorio sociale in cui i figli possono cimentarsi nelle relazioni tra coetanei.

In questo contesto i figli si appoggiano, si isolano, si accusano reciprocamente ed imparano l’uno dall’altro”.

Si può ipotizzare che l’intensità del legame che intercorre tra fratelli sia correlata alle esperienze vissute in comune.

Chiaramente se si tratta di fratelli e sorelle con pochi anni di distanza l’uno dall’altro tali esempi aumentano, come l’aver frequentato gli stessi amici o la stessa scuola.

La relazione tra fratelli inoltre può essere fortemente di aiuto quando i bambini non hanno rapporti soddisfacenti con i propri pari o con un genitore.

Bisogna considerare come spesso i fratelli e le sorelle trascorrano molto tempo insieme, anche più di quello con ai genitori (magari impegnati al lavoro) e per questo hanno modo di sperimentare molteplici atteggiamenti tra loro, tra cui forme di conflitto, cooperazione, rivalità.

É importante considerare anche la posizione di nascita del bambino rispetto agli altri fratelli.

Può accadere che spontaneamente i fratelli maggiori assumano un ruolo di cura nei confronti dei fratelli più piccoli.

Se questi ruoli sono modificabili in maniera flessibile ed il figlio maggiore ha comunque la possibilità di dedicarsi alle sfide tipiche della sua età, ci sarà la possibilità di una crescita per tutta la famiglia.

Differentemente, se questa situazione si cristallizza e perdura nel tempo, si giunge ad uno stato disfunzionale per l’intera famiglia, in cui tutti i figli si sentiranno trascurati dai propri genitori.

Situazioni che spesso preoccupano i genitori sono i litigi tra i propri figli.

Va considerato come tutti i bambini, non solo fratelli e sorelle, provano la cosiddetta rivalità fraterna.

Questi conflitti sono importanti per i bambini poiché servono per imparare a negoziare, a cooperare e a competere.

Nelle situazioni meno problematiche gli adulti potrebbero non intervenire per interrompere un conflitto, piuttosto potrebbero rimanere in disparte prestando attenzione.

Nel caso in cui sia necessario il loro intervento è importante che esso avvenga in maniera moderata e progressiva.

Quanto descritto riguarda solo alcune delle situazioni che le famiglie con bambini possono trovarsi a fronteggiare e non risulta esaustivo rispetto alle molteplici dinamiche relazionali possibili.

Un percorso di supporto psicologico può aiutare le famiglie che si trovano in difficoltà a comprendere le problematiche sottostanti e ad uscire da situazioni di stallo.

Lo psicologo supporta l’intero nucleo familiare e aiuta sia i genitori che i figli a mettere in atto modalità relazionali adeguate rispetto alla fase del ciclo di vita che si sta attraversando, al fine di superare blocchi evolutivi ed eventi critici.

Dott.ssa Cristina Nobili
Psicologa Psicoterapeuta

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Bibliografia

  • Cohen L. J. (2016), Gioca con me. L’ Educazione giocosa, un nuovo, entusiasmante modo di essere genitori, Giangiacomo Feltrinelli Editore.

  • Gambini P. (2007), Psicologia della famiglia. La prospettiva sistemico - relazionale, FrancoAngeli Editore.

  • Minuchin S. (1974). Famiglie e terapie della famiglia; Astrolabio, Roma 1976.


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