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Studio di Psicologia e Psicoterapia
 
La Depressione Reattiva 25.03.2022
passivo aggressivo
passivo aggressivo

La Depressione Reattiva è una forma di Disturbo Depressivo, che non viene menzionata nell'ultima edizione del manuale diagnostico DSM-V, mentre in precedenza era considerata tra le forme atipiche del disturbo depressivo.

Nonostante ciò, oggi, sempre più spesso e in modo non convenzionale, viene fatta una distinzione tra Depressione Reattiva e Depressione Maggiore (endogena).

La Depressione Reattiva si caratterizza come una reazione ad un evento scatenante che determina nel soggetto una risposta di tipo depressivo.

Le situazioni che possono determinare lo stato depressivo possono essere varie: un lutto, una separazione, un incidente, un licenziamento, ma la risposta emotiva del soggetto è eccessiva e intensa e ne determina uno stravolgimento delle abitudini di vita.

La differenzazione tra Depressione Maggiore e Depressione Reattiva consiste proprio nella causa, rintracciabile in quest'ultima in un fattore concreto di "perdita", mentre nell'esordio della Depressione Maggiore (endogena) non vi sono associati fattori psicosociali di vita (come per es. lutti o separazioni) in quanto rappresenta una caratteristica intrinseca del funzionamento della persona.

Dunque, la distinzione non viene fatta rispetto alla durata o alla sintomatologia, ma piuttosto relativamente all'eziologia del disturbo: infatti, i sintomi nei due disturbi sono comuni.

I sintomi che si associano a questo disturbo sono:

  • disperazione,

  • tristezza cronica,

  • perdita di interesse ed energia,

  • apatia,

  • insonnia o ipersonnia,

  • sensazione di inutilità,

  • sensi di colpa,

  • rabbia autoriferita.

A questi si possono associare anche:

  • ansia,

  • perdita di peso o aumento dell'appetito,

  • problemi di memoria o di concentrazione.

Questi sintomi possono perdurare nel tempo e determinare un cambiamento dello stile di vita, finendo con il compromettere il funzionamento della persona.

In casi estremi il soggetto può mettere in atto comportamenti distruttivi, come l'assunzione di sostanze stupefacenti; mentre sentimenti quali autosvalutazione, senso di colpa e pensiero negativo possono causare idee di morte.

La Depressione Reattiva non corrisponde ad un disturbo post-traumatico da stress anche se alcuni sintomi, come per es. l'insonnia o l'ansia possono, coincidere, come anche può apparire fuorviante la reazione all'evento stressante.

Infatti, il disturbo post-traumatico porta la persona a rivivere l'evento traumatico e solitamente ad esso non si associa l'apatia e il disinteresse per la attività che si svolgono abitualmente nella propria vita, ma piuttosto genera un evitamento situazionale.

Mentre la Depressione Reattiva si caratterizza per l'evento di perdita che genera lo stato depressivo, che rientra in quadro di Disturbo Depressivo Maggiore.

Ognuno di noi vive in modo personale la perdita (un lutto, una separazione, un licenziamento).

Solitamente essa determina un sentimento di disperazione, che normalmente dura qualche mese.

Ma la mancata elaborazione dell'evento associata ad una storia di vita segnata da sentimenti negativi può determinare il riemergere di una ferita profonda che attiva un disagio mai emerso. Un aspetto importante da considerare è anche la fase del ciclo vitale in cui emerge il disturbo: ciò è utile a valutare altri significati profondi del sintomo rispetto alla storia della persona.

In caso di Depressione Reattiva è importante rivolgersi tempestivamente ad uno psicoterapeuta e iniziare un percorso utile all'elaborazione dei vissuti ad essa associati.

Chi soffre di Depressione Reattiva porta con sé delle ferite e talvolta è necessario andare in profondità anche per elaborare l'evento di perdita che ha scatenato il disturbo.

Come sopra riportato è importante, dunque, un trattamento tempestivo: infatti, il perdurare della sintomatologia può determinare una strutturazione del disturbo, che finirà così per non essere associato dalla persona stessa all'evento scatenante, ma riferito ad una svalutazione più generale di sè.

Quando la quotidianità della persona viene gravemente compromessa è necessario anche rivolgersi ad uno psichiatra che prescriverà una cura farmacologica, utile a contenere la sintomatologia.

Generalmente la Depressione Reattiva, se tempestivamente trattata con una psicoterapia, ha una prognosi positiva poiché la persona riattiva il suo funzionamento elaborando l'evento scatenante alla luce della sua storia personale.

Dott.ssa Chiara Moschella
Psicologa Psicoterapeuta

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Bibliografia

  • American Psychiatric Association (2014). DSM-V, Milano, Raffaello Cortina Editore.

  • Bowlby, J. (1983) – Attaccamento e perdita. Vol. 3 – Boringhieri.

  • Canevaro, A. (1988)- “Crisi matrimoniale e contesto trigenerazionale: un modello sistemico di terapia breve “ in “La coppia in crisi” a cura di Andolfi,M. Angelo,C. E Saccu,C. – ITF – Roma

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